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Qual è il processo della pianificazione successoria?
Il censimento degli eredi legittimi e non
Per procedere con la pianificazione successoria è necessario in primo luogo censire tutte le entità coinvolte, ovvero tutti gli eredi e tutte le altre entità che possono essere designate come eredi per volontà testamentaria.
La procedura di censimento procede attraverso domande acascata. Il censimento degli eredi legittimi, infatti, avviene tramite una serie di domande che dipendono dalle risposte date a quelle precedenti.
Il censimento dei beni per determinare l'asse ereditario
Il secondo passo prevede il censimentodell’asse ereditario.
La sezione riporta il patrimonio finanziario del cliente detenuto presso una banca, oltre agli asset già censiti nella sezione “Profilatura: patrimonio finanziario presso terzi e patrimonioimmobiliare”.
Sarà quindi sufficiente completare le informazioni mancanti per censire l’intero asse ereditario del cliente attraverso tre nuove sezioni:
– altri beni -> sezione in cui censire oggetti, come beni d’arte, automobili, gioielli o altri tipi di beni di valore
– passività -> sezione in cui confluiscono automaticamente eventuali passività dei clienti presenti i banca
– donazioni -> sezione in cui possono essere censite eventuali donazioni effettuate in passato.
Il censimento dei beni: Relictum
Il censimento dei beni patrimoniali, oggetto di pianificazione successoria, può avvenire in modo automatico o manuale in funzione del tipo di bene.
Il censimento delle donazioni
Infine è possibile censire manualmente le donazioni fatte ad eredi (legittimi e non) per completare l’asse ereditario.
La maschera di censimento donazioni prevede un set minimale di informazioni. Tra queste è necessario individuare il beneficiario della donazione selezionandolo tra gli eredi già censiti.
Il censimento dei beni: focus sulle informazioni aggiuntive
Ai fini successori ogni bene entra nell’asse ereditario per la sola quota spettante al de cuius.
Per ogni asset presente presso la banca e/o censito vengono individuati gli eventuali cointestatari e sono già specificate le quote di proprietà di ognuno di essi.
VISION permette di indicare il numero di cointestatari di ogni singolo portafoglio presso terzi. La piattaforma recepisce inoltre le quote di proprietà degli immobili.
Tali informazioni consentono di assegnare i valori che rilevano ai fini della determinazione dell’asse ereditario, tenendo conto solo delle quote di proprietà degli asset finanziari e reali, oltre che delle passività, effettivamente riconducibili in maniera esclusiva al cliente.
L'allocazione del patrimonio in assenza di testamento
Accedendo alla sezione “Situazione attuale” è possibile visualizzare la simulazione della ripartizione del patrimonio tra i singoli eredi.
Esempio: Coppia di conviventi con figlio: Mario vive con la sua famiglia nella casa di sua proprietà del valore di 300.000€ e ha una posizione finanziaria in strumenti di risparmio gestito per 200.000€.
Obiettivi della pianificazionesuccessoria: Mario vorrebbe proteggere il proprio matrimoio immobiliare e mobiliare, tutelando la propria famiglia.
Esempi di alcune soluzioni possibili per rispondere al suo obiettivo:
Testamento con vincolo di destinazione della nuda proprietà immobiliare al minore e diritto di abitazione alla convivente.
Polizza vita unit linked con beneficiaria la convivente altrimenti priva di diritti ereditari e previdenziali.
In questo modo l’immobile rimane di proprietà di Federico ma, all’apertura della sua successione, la proprietà passerà al figlio con vincolo di destinazione: non sarà dunque aggregabile da soggetti terzi. Il diritto di abitazione invece viene concesso alla compagna che potrà goderne in vita. Un altro aspetto rilevante è dato dal fatto che le attività finanziarie verrebbero gestite in autonomia dalla compagna senza l’intercessione del giudice tutelare. Anche dal punto di vista fiscale l’operazione consente un discreto risparmio d’imposta anche grazie all’utilizzo della polizza a vita intera con beneficiaria la compagna
Esempio: Coppia sposata con due figli, vivono in una villetta del valore di 900.000€, intestata al marito, e possiedono un appartamento in montagna del valore di 260.000€, cointestato. Hanno un reddito di 100.000€ annui lordi cadauno e posizioni in titoli cointestate per circa 240.000€
Obiettivi della pianificazione successoria: Vorrebbero tutelare i loro figli garantendo loro un futuro sereno.
Esempi di alcune soluzioni possibili per rispondere al loro obiettivo:
Testamento con assegnazione della nuda proprietà dell’abitazione principale ai minori e diritto di abitazione al coniuge. Assegnazione della casa in montagna al coniuge per evitare la divisione ereditaria.
Polizza vita unit linked con beneficiario il coniuge.
2 TCM da 500.000€, la prima con contraente assicurato il marito e beneficiaria la moglie, la seconda TCM con contraente e assicurata la moglie e beneficiario il marito.
In questo modo la nuda proprietà dell’immobile principale va ad esaurire la quota di riserva da destinare ai figli. Potrà quindi utilizzare la quota disponibile per tutelare meglio il partner e la sua famiglia (in assenza di testamento le due attività finanziarie verrebbero assegnate ai due figli minori, il cui tutore sarebbe il coniuge superstite con l’intervento del giudice tutelare per le operazioni di investimento e disinvestimento.) E’ importante anche tenere in considerazione la copertura reciproca del capitale umano, dato che dal reddito annuo lordo prodotto da entrambi dipende il tenore di vita ed i progetti dei figli (una copertura TCM pari a 5 volte il reddito anno lordo offre una buona protezione in caso di premorienza di uno dei coniugi).
Esempio: Coppia sposata senza figli, vivono in un appartamento di proprietà della moglie, del valore di 950.000€ (valore catastale 650.000€). Possiedono inoltre una casa al mare cointestata del valore di 200.000€ (valore catastale 120.000€). La moglie ha un conto corrente con 100.000€ e titoli per un controvalore di 600.000€ di cui 250.000 conferiti in una polizza vita tradizionale in cui ha indicato gli eredi legittimi come beneficiari caso morte. Non possiede genitori in vita, ma ha 3 sorelle più grandi e 1 fratello più giovane, con i quali la frequentazione, dopo la prematura scomparsa dei genitori, è divenuta sporadica.
Obiettivi della pianificazione successoria: la moglie vorrebbe tutelare il marito in caso di premorienza.
Esempi di alcune soluzioni possibili per il suo obiettivo:
Testamento in cui dichiara erede universale il coniuge.
Polizza vita unit linked con beneficiario il marito per ridurre il carico fiscale ed agevolare il pagamento delle imposte.
Modifica del beneficiario della polizza vita tradizionale, inserendo il nome del marito, in luogo degli eredi legittimi.
Grazie al testamento i beni andrebbero al marito invece che due terzi lui e la restante parte ai fratelli e sorelle della moglie. Nelle polizze vita, tradizionali, unit linked oTCM, occorre indicare il beneficiario se i vuole evitare di lasciare la prestazione erogata dalla Compagnia Assicurativa a tutti gli eredi legittimi in parti uguali (il marito, in caso di premorienza della moglie, prenderebbe solo un quinto della prestazione, dato che i restanti quattro quinti verrebbero pagati alle tre sorelle e al fratello della moglie, anch’essi eredi legittimi).
L’utilizzo della polizza determina inoltre un discreto vantaggio fiscale.
Esempio: Davide è proprietario di una villetta dal valore di 600.000€. Egli possiede inoltre attività finanziarie per 450.000€; non è sposato e non ha figli, ha però due fratelli, di cui uno sposato con un figlio. Attualmente il fratello sposato ha in corso una procedura di accertamento da parte dell’Agenzie dell’Entrate e rischia il pignoramento della casa in cui vive con la sua famiglia.
Obiettivi della pianificazione successoria:
Davide vorrebbe lasciare il suo patrimonio al fratello sposato, tutelando il nipote. Non vorrebbe lasciare nulla all’altro fratello.
Esempi di alcune soluzioni possibili:
Testamento in cui assegna la nuda proprietà della villetta al nipote e il diritto di abitazione al fratello. Nel testamento dispone inoltre l’assegnazione del patrimonio finanziario al fratello con vincolo di destinazione a favore del nipote.
Polizza vita unit linked con beneficiaria caso morte la cognata (le eviterebbe il pagamento dell’imposta successoria del 6% prevista per gli affini fino al terzo grado).
In questo modo, all’apertura della sua successione, la proprietà della villetta passerà al nipote e il fratello coniugato manterrà il diritto di viverci con la sua famiglia(diritto di abitazione), diritto personale impignorabile e insequestrabile. Il patrimonio finanziario non conferito in polizza verrebbe assegnato al fratello coniugato con un vincolo di destinazione a favore del nipote. Polizza vita sarà utile per lasciare parte del patrimonio finanziario alla famiglia del fratello, evitando il pagamento delle imposte di successione ed aiutando la famiglia nel pagamento delle imposte immobiliari e di quelle successorie residuali.
Meglio il testamento o la donazione? Cosa fare per l'eredità
In Italia, la tipologia preferita di successione è mediante il testamento olografo redatto direttamente dall’interessato. Questo permette una prima gestione di una futura eredità.
Dall’8 febbraio 2020 è in vigore il Regolamento relativo alle modalità di iscrizione in via telematica degli atti di ultima volontà nel Registro generale dei Testamenti su richiesta del notaio o del capo dell’archivio notarile. Pur segnando un trend di crescita positivo, con un numero di iscrizioni al Registro del ministero della Giustizia che passa da 115.887 del 2017 a 120.524 del 2018, i testamenti restano quasi un argomento tabù in Italia, con gravi conseguenze sul piano legale visto il numero di liti che intasano i tribunali italiani.
L’ordinamento italiano prevede tre diverse tipologie di testamento ordinario: pubblico (per atto di notaio), olografo (redatto dallo stesso testatore), segreto (in parte un atto del testatore e in parte del notaio). A queste vanno poi ad aggiungersi i testamenti speciali e quello internazionale. Quando ci si appresta a dividere i propri beni tra i cari, la legge prevede la “legittima” o quota di riserva. Alcuni soggetti hanno diritto a una quota di eredità, della quale non possono essere privati. Non si tratta di una percentuale fissa, ma destinata a variare a seconda della composizione familiare: un esempio su tutti, la presenza o meno di figli. In caso di successione, gli eredi sono chiamati al pagamento della relativa imposta, che si applica solo al valore della quota o dei beni eccedente la franchigia spettante in base al rapporto di parentela che intercorre tra beneficiario e defunto.
A differenza della procedura testamentaria, con la donazione è possibile trasferire il proprio patrimonio al soggetto beneficiario in vita. È un contratto con il quale il donante trasferisce in modo del tutto libero da interessi beni o diritti al donatario. Oggetto della donazione possono essere: beni immobili, crediti, aziende, denaro, veicoli, opere d’arte, azioni e quote di società o titoli del debito pubblico, quote di fondi di investimento e di gestioni patrimoniali. La donazione deve essere fatta per atto pubblico, ricevuto dal notaio alla presenza di due testimoni. In caso contrario è da considerarsi nulla. Come per la successione testamentaria, anche in questo caso spetta al beneficiario il pagamento dell’imposta di donazione per i beni e i diritti ricevuti. Si tratta di un tributo che si applica solo al valore della base imponibile eccedente la franchigia che spetta in base al rapporto di parentela intercorrente tra donante e beneficiario. Aliquote e franchigie seguono fedelmente quelle previste in caso di imposta di successione.
E per le imprese? L’ordinamento italiano considera nulli gli accordi con cui si dispone della propria successione. Non è, quindi, possibile in vita definire con i propri eredi i termini della successione. Fa eccezione solo il patto di famiglia, nato per consentire agli imprenditori di trasferire in tutto o in parte l’azienda o le quote societarie agli eredi. Si tratta di uno strumento nato con l’obiettivo di favorire il passaggio generazionale e assicurare continuità gestionale, produttiva, occupazionale alle aziende. Per i trasferimenti di aziende familiari, effettuati anche tramite i patti di famiglia, è previsto un regime fiscale agevolato a favore dei discendenti, che si impegnino a continuare l’attività nei successivi cinque anni.